Egli produce ma non possiede,
opera ma non rivendica,
acquista meriti ma non si adagia in essi,
in questo modo non li perderà mai.
Lao Tsu, Tao Te Ching

Come mi sento?
Riesco a percepire quanta pace o quanto conflitto risiedono dentro di me?
Sono consapevole di quanto la separazione creata dal mio illusorio “io” influenzi il mio stato d’essere e quello di chi mi sta intorno?
Ogni giorno rivolgo l’attenzione a questi aspetti dell’esistenza, e tu?
ApriAMO o chiudiAMO?
Qual è la nostra direzione?
Quotidianamente mi dedico ad osservarmi nello specchio della consapevolezza per comprendere lo stato del mio paesaggio interiore. Questo impegno è sia pratico che intellettuale, include lo studio di “visioni” che mi riportano al sentire attraverso una comprensione liberatrice. Una di queste “visioni” è certamente quella di Lao Tzu, il Taoismo. Per Lao Tzu l’io, oltre a essere un’illusione troppo ambita è anche il nostro principale demone. Per il “vecchio saggio” l’io ha da riassorbirsi nel tutto. Se non compie questa dispersione, la sua arroganza si trasforma rapidamente in violenza, in sofferenza; la sua illusione diventa presto un dolore insostenibile, una guerra. Ti risuona?
Lao Tzu ci invita sia a custodire che a lasciar andare il momento presente, ci indica la via della comprensione e della non-comprensione che si esplicita con la pace dell’equanimità, con la liberazione dal demone.
La foto del post proviene dal Cammino di Pace nella Garroxta. Siamo appena tornati da una settimana a piedi immersi nella Natura e nell’insegnamento sul tutto, sul Tao. C’è gratitudine. Gratitudine che nasce dall’azione interiore e dalla consapevolezza di uscire dalle trame della violenza dell’io. Tutto questo motiva a creare autentiche esperienze di pace in tempi di guerra. Che bel gruppo!
L’io ha da dissolversi nel Tutto, non solo perché è il suo destino inevitabile, ma soprattutto perché il Tutto è il luogo da cui proviene, proprio come un’onda che si separa momentaneamente dall’oceano e, osservando l’orizzonte, contempla la magnificenza del creato, sapendo che, presto o tardi, tornerà a essere oceano.
La “visione” pratica e soteriologica Taoista, così come altre straordinarie “visioni” da Eraclito ad Adi Shankara, conducono il nostro illusorio e fragile io verso la sua dissoluzione o, quantomeno, ci supportano nel viaggio in questa esistenza, dove la pace nel cuore e l’amore per il creato ci rendono esseri viventi per(il)bene.
Rimaniamo connessi alla Natura, co-esistiamo insieme.