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Mindfulness: 10 suggerimenti per chi cammina in solitaria

Lettere nella newsletter della Compagni dei cammini Febbraio 2019

Mindfulness: 10 suggerimenti per chi cammina in solitaria
Imparare a camminare è imparare a vivere. Il camminare vi salva dai limiti del passato, dalle fantasie del futuro e vi apre al presente.
(J. Endredy)
Crescere in piena consapevolezza di se stessi in relazione al momento presente vissuto (mindfulness) è uno degli aspetti principali di ogni proposta dei nostri Cammini di Pace.
In questo articolo ti indico alcuni consigli che applico nei miei “Camminayoga” e che potresti inserire nei tuoi cammini in solitaria.
Prendili come stimolo e non come verità o regole da cui dipendere: se senti che qualcosa di tutto questo ti dona beneficio, fallo! diversamente… lascialo andare.
Altrimenti che senso avrebbe?

Scollegati per connetterti: spegni il cellulare
Se non è proprio indispensabile, quando sei in cammino e a maggior ragione se sei fra gli elementi naturali, togliti dal web, spegni il cellulare o mettilo in modalità aereo (offline). Sembra una cosa banale, ma questa disconnessione dalla “rete virtuale” è veramente un atto potente che ti avvicinerà alla “rete reale”, fatta di tempi lenti e grandi spazi, due esigenze sempre più forti per il nostro benessere in questo momento storico.
Un rituale per partire
Rendi il tuo cammino un’occasione per celebrare la vita. Prima di partire per il tuo cammino genera un rituale, piccolo o grande, semplice o articolato che sia, basta che sia sentito nella pancia e nel cuore. Prenditi alcuni momenti per aprire la porta e guardare in faccia l’esperienza che stai per andare a fare.
Qualsiasi rituale è l’occasione per prendere coscienza di un qualcosa, è una celebrazione a cui concedere un valore simbolico e quindi trasformativo e ogni passo è pregno di questa trasformazione.
Intuizione e intenzione: trova il tuo mantra
Unisci la mente al cuore: dovresti fidarti sempre di quel sentimento che nasce dal basso, silenzioso e sottile: l’intuizione.
Da qui segui poi la sua messa in pratica: l’intenzione.
L’intuizione è del cuore e ti fa sentire, l’intenzione è della mente e ti fa agire. Ecco la differenza fra vivere e sopravvivere, fra essere e non essere. Ora racchiudi la tua intenzione in una o in poche parole e ripetitele, fanne un mantra a sostegno del tuo cammino.
Lascia andare: la meta è solo il pretesto
Se vuoi praticare la mindfulness, è necessaria una forte e profonda intenzione che poi, se vorrai veramente nutrirti del suo nettare, dovrai abbandonare. Questo è un punto delicato che può apparire in contrasto con il precedente ma, se osservi in profondità, potrai riconoscere la loro sottile complementarità e complicità. Il potere che ha la meta è nell’espressione del cammino stesso.
Passo, respiro, sono qui!
Ora sei in marcia, cammina e rimani consapevole di ogni passo e di ogni atto respiratorio che stai facendo. Per generare un’energia di visione profonda, molte tradizioni sapienziali hanno ideato varie tecniche meditative in cammino, che fondamentalmente si strutturano sulla fusione della mente col passo e con il respiro.
Pratica esercizi fisici che ti riportino qui, ora, nel tuo corpo
Camminare è di per sé un esercizio olistico. Il corpo, la mente e lo spirito si fondono all’unisono. Però, se ne hai la possibilità, ti consiglio di inserirci nel modo più fluido e naturale possibile anche altri due strumenti meravigliosi che generano consapevolezza e forza, apertura e benessere: le posizioni statiche di propriocezione del corpo, come le asana dell’Hatha yoga e gli esercizi di ginnastica cinese, il Qigong.
Non sei solo/a
La solitudine è uno stato interiore, ci si può sentire soli e invisibili in una metropolitana affollata e sentirci non separati su un sentiero di montagna dove non ci sono essere umani. Ricorda che la stessa “energia vitale” che scorre nel tuo corpo scorre in quegli alberi e in quegli animali che sono intorno a te, non sei solo, “inter-siamo”.
Osserva il cambiamento
Ora sei in cammino e invece di perderti in balìa dei pensieri, osservali come se tu fossi un testimone. Tutto – dentro e fuori di te – si trasforma e cambia, sempre. Accettare profondamente l’impermanenza dei fenomeni ci porta all’accettazione, e l’accettazione ci libera da zavorre e paraocchi. In una parola: saggezza.
Punteggia di momenti meditativi il tuo cammino
Ogni tanto fermati, seduto o in piedi, chiudi gli occhi e rilassa il corpo, rimani presente a questo momento che può rivelare cose molto interessanti su te stesso e sull’ambiente in cui sei immerso, respira, non perdere il tuo centro, il momento presente è semplicemente meraviglioso.
Osserva l’infinito fuori di te e dentro di te
Siamo parte di un universo, un mistero infinitamente grande, e più investighiamo, sia verso l’esterno (pianeti, galassie ecc.) sia verso l’interno (cellule, quanti ecc.), più non riusciamo a trovare un limite. Prendi quest’aspetto come qualcosa di positivo e a tuo vantaggio, lasciati andare con coraggio e fiducia in questo infinito che ti trapassa e di cui sei l’espressione.
Se ritieni i suggerimenti interessanti e hai ancora voglia di leggere, qui sotto troverai per ogni punto proposto una semplice tecnica da mettere in pratica già da ora.

Scollegati per connetterti, spegni il cellulare
UNA TECNICA: metti l’apparecchio elettronico abbastanza lontano in una tasca del tuo zaino in modo che ti risulti scomodo da prendere, nel caso ti venisse voglia di fare una foto da postare!
. Fino agli anni ’90 l’essere umano è stato senza questo strumento e tutto funzionava ugualmente, allontanarsi dal cellulare è qualcosa che si può fare, anzi di questi tempi oltre che essere disintossicante può essere molto “cool”.
Un rituale per partire
UNA TECNICA: un rituale per armonizzare la mente e il corpo con il respiro: in piedi senti la terra sotto di te, separa leggermente le gambe, fletti un poco le ginocchia, distendi la colonna verso il cielo come se fosse una scala a pioli, chiudi gli occhi e rilassa il tuo viso, sei qui in questo momento. Ora contatta il tuo respiro che viene e va. Quando è il momento, inspira e alza le braccia lateralmente, i palmi delle mani ruotano verso l’alto e immagina di toccare una pioggerellina tiepida che scende giù dal cielo, poi espira e piega le braccia rivolgendo le mani verso l’ombelico dove, scendendo, si andranno a fermare. Questo esercizio ti aiuterà a trovare il tuo centro. Puoi ripeterlo 3 volte o multipli di 3.
. Non prenderti troppo sul serio, rimani semplice e sorridi che tutto verrà meglio.
Intuizione e intenzione, trova il tuo mantra
UNA TECNICA: il potere dell’intenzione nasce da un sentire profondo e dal mio punto di vista, dovrebbe generare verità, amorevolezza, spaziosità e benessere, quindi qualcosa di per sé molto semplice.
Ognuno vuole sentirsi amato e sicuro, libero e in pace. Come raccomandano molti saggi: “impegnati nel conoscere te stesso, vai in profondità, non perdere il legame con quel che il bambino interiore ti sta comunicando, e poi agisci”.
Ora genera il tuo mantra. Chiudi gli occhi per alcuni minuti, calma il flusso dei pensieri concentrandoti senza sforzo sul respiro e otterrai così uno stato mentale più equanime e pacifico, non ti aspettare qualcosa, accogli ciò che c’è. Questo sano distacco dal chiacchiericcio mentale ti potrà far intuire che tipo d’intenzione avere per quello di cui hai bisogno. Ora condensa questo sentire in una o più parole. A questo punto ripetile mentalmente sempre a ritmo del tuo respiro. Questa è una tecnica semplice, potente e benefica che da tempo immemorabile viene usata per trasformare la mente e fortificare le proprie priorità.
Un esempio: se hai bisogno dell’energia della determinazione per affrontare una salita impegnativa, potresti durante l’inspirazione ripetere il mantra “IL RESPIRO È LA MIA FORZA” o più semplicemente “FORZA” e durante l’espirazione “LE MIE GAMBE SONO QUI” o più semplicemente “QUI”; se hai bisogno invece di concentrazione e pace, ripeti mentalmente quando inspiri “MOMENTO PRESENTE” o più semplicemente “PRESENTE” e quando espiri “MOMENTO MERAVIGLIOSO” o più semplicemente “MERAVIGLIOSO”.
. Non speculare troppo sul tuo sentire, l’intuizione è qualcosa di istantaneo, altrimenti come sosteneva Guzzanti in Quelo: “la risposta è dentro di te, però è sbagliata!”.
Lascia andare: la meta è solo il pretesto
UNA TECNICA: prendilo come un gioco. Come spiegato nel punto 3, individua un obiettivo e genera l’intenzione mentale necessaria per raggiungerlo, nutriti della sua essenza con il sorriso e quel sano distacco che alleggerisce e ridimensiona il peso della tua azione, stiamo giocando no?
. Fai attenzione a non cadere nell’abisso degli estremi (troppa leggerezza o menefreghismo, troppa pesantezza o serietà). Molti anni fa un signore che chiamarono “il Buddha” raccomandava di “non tirare troppo la corda altrimenti si spezzerà e non tirarla troppo poco altrimenti non suonerà”. Non a caso il suo insegnamento è anche denominato “la via di mezzo”: riconosci gli opposti e trova l’equilibrio.
Passo, respiro, sono qui!
UNA TECNICA: hai deciso che per alcune centinaia di metri avvolgerai sotto la luce della consapevolezza il tuo cammino e la tua respirazione? Allora inizia il tuo sentiero, cammina lentamente e senti il piede che tocca a terra, tallone, pianta, punta e poi l’altro piede che inizia ad alzarsi, il peso del corpo si sposta e, il baricentro nel bacino, si sposta in avanti. Prendi consapevolezza dei piedi a terra, delle gambe che sostengono e spingono, della colonna e della testa. Lì in mezzo al petto si esprime il tuo respiro, senti l’alternanza vitale fra l’inspirazione e l’espirazione e uniscila al passo, trova un ritmo: è il tuo ritmo passo/respiro, rimani consapevole e lasciati andare all’esperienza del qui e ora.
. Se conosci altre tecniche scegline una, provala e fidati di lei. Se per te funziona, bene, altrimenti continua o magari cambiala. Ricorda: non è la quantità del fare l’obiettivo, ma la qualità del sentire.
Pratica esercizi fisici che ti riportino qui ora nel tuo corpo
UNA TECNICA: per questo punto è più che mai difficile indicare un solo esercizio o una sola asana adeguata, essendo profondamente relazionata al tipo di momento in cui starai per praticarla. Posso suggerirti di praticare i movimenti del qigong all’inizio del cammino e le asana alla sua fine.
. Non forzare mai il tuo corpo: ascoltalo, ne sa più di te! E riempiti di gratitudine perché non c’è niente di scontato nel potersi muovere, poter respirare e pensare liberamente.
Non sei solo/a
UNA TECNICA: lungo il sentiero rimani consapevole della vita che scorre dentro e vicino a te, gli alberi, gli animali sono lì con gli stessi tuoi bisogni: riempirsi di luce, alimentarsi, abbeverarsi e sentirsi in sicurezza. Riconosci di far parte del “tutto”, perché siamo interdipendenti con questo tutto.
. Questa capacità percettiva non è così scontata da avere, in quanto richiede una profonda sensibilità, logica e trascendenza. Quindi se ora non sei in grado di sentirla dentro di te, datti tempo, sarà lei che ti travolgerà.
Osserva il cambiamento
UNA TECNICA: osserva come il luogo dove stai camminando sta cambiando, osserva i tuoi pensieri, le tue emozioni: anche esse vanno cambiando. Ora prova ad annotarle in forma di parole o in disegni. Poi ogni tanto torna a leggerle o a osservarle. La scrittura e il disegno sono strumenti interessanti per formare una memoria tangibile a cui puoi attingere per meditare sull’impermanenza, perché tutto ciò che nasce nel tempo muore nel tempo. Rimani colei o colui che osserva, rimani il testimone.
. Non esagerare, anche troppa pratica – se non sei abituato – può essere causa di stanchezza e tensioni. Sorridi e respira, sei vivo! Sei viva!
Punteggia di momenti meditativi il tuo cammino
UNA TECNICA: sia in piedi che seduto porta le mani, una sopra l’altra, nella zona poco sotto l’ombelico e senti il movimento armonico della pancia che segue il ritmo del tuo respiro, rimani lì consapevole per un po’ di tempo. Puoi anche contare gli atti respiratori da 46 a 0 per esempio. Poi porta l’attenzione ai sensi, prima a ciò che vedi, poi alle sensazioni sulla pelle, poi alla bocca, poi agli odori e infine ai suoni. Rimani in contatto con il momento presente.
. Non dimenticarti che la consapevolezza del “qui e ora” è l’occasione per sentirsi liberi e strumento di meraviglia.
Osserva l’infinito fuori di te e dentro di te
UNA TECNICA: ogni tanto durante il cammino fermati e osserva verso l’orizzonte o verso lo sconfinato cielo, dai profondità al tuo sguardo, non rinchiuderti in scatole e compartimenti mentali. Poi chiudi dolcemente gli occhi portando la stessa spaziosità all’interno del tuo corpo, fra una cellula e l’altra c’è spazio, tutto fluisce, respira.
. Non addormentarti durante questa pratica, specialmente se sei in cima a un dirupo, e per favore non tradurre questa misteriosa spaziosità come qualcosa a immagine e somiglianza dell’uomo, non crearti recinti e muri, ti allontaneranno dalla semplicità e dalla pace.
Nico Di Paolo

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